Le carte di famiglia raccontano ... (ed.2012)

LE CARTE DI FAMIGLIA RACCONTANO I 150 ANNI DELL'UNITA' D'ITALIA

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copertina libro berici

Presentazione
A cura di Giorgetta Bonfiglio-Dosio

Riflettere su un’esperienza altrui, specie se collegiale e composita, e presentarla non è cosa semplice: le osservazioni determinate dalla lettura dei fatti e dei testi sono fortemente condizionate dalle convinzioni che si sono venute maturando nel corso di decenni di lavoro individuale e collettivo della comunità scientifica di riferimento, di dibattiti e di operatività istituzionale, spesso rilette alla luce delle sempre crescenti emergenze di origine naturale e culturale che affliggono il nostro patrimonio archivistico. Di fronte ai materiali di questo opuscolo viene naturale ripensare all’annosa discussione sui rapporti fra la cosiddetta “grande storia” e la ingiustamente denigrata “storia locale”, al tema ripetutamente dibattuto della conservazione e valorizzazione dei beni culturali, ai problemi della tutela di un patrimonio tanto diffuso e interessante quanto fragile e indifeso, attaccato di continuo da incuria e speculazione.

Se di una “scuola storiografica padovana” si può parlare, almeno fino all’attuale generazione di studiosi, non si può non rilevare la stretta compenetrazione tra documenti (sempre puntuali e legati agli eventi singoli) e ricostruzione storiografica, in grado di leggere e interpretare nel particolare e nel vissuto quotidiano delle singole comunità e delle singole persone i riflessi di fenomeni di più vasta portata, applicando alla storia e al passato quella “simpatia” che muove sempre più persone, anche non esperte, verso la ricerca dei tempi andati. Questa “scuola padovana” di cui ho delineato i caratteri e alla quale ritengo di poter far parte ha sempre guardato con molto interesse al coinvolgimento delle persone estranee al mondo accademico nella ricerca attiva: è in sostanza in sintonia perfetta con i propositi e le realizzazioni dell’A.R.S.A.S.

Lo stretto legame con il territorio non è casuale e non va né trascurato né banalizzato, anche per quanto attiene la tutela del nostro diffuso e multiforme patrimonio culturale, materiale e immateriale. La centralità del territorio e dei suoi abitanti, che traspare anche da questo opuscolo, è il nucleo concettuale di quello che Salvatore Settis ha definito il modello italiano di conservazione e tutela del patrimonio culturale. (Mi riferisco in particolare a S. Settis, Italia S.p.A. L’assalto al patrimonio culturale, Torino 2002 e 2007). In tale modello l’esistenza di una normativa di tutela di riconosciuta eccellenza e la presenza di una rete di istituzioni ad essa deputate devono necessariamente essere supportate e aiutate da un’opera di sensibilizzazione capillare e di coinvolgimento attivo ed entusiasta dei cittadini, di tutti i cittadini che sono produttori a vario titolo e destinatari del bene culturale. Il caso degli archivi è emblematico di tale situazione: i documenti nascono dalle attività minute e quotidiane di tutti noi e documentano sempre fatti particolari, apparentemente insignificanti agli occhi degli insensibili, ma incredibilmente preziosi per chi sappia leggerli e interpretarli in un contesto giuridico, politico, economico, sociale, religioso, culturale, territoriale ben preciso. Tutto questo è identità, è ricchezza, è appartenenza: esemplare in questo senso il contributo di Maria Luigia De Gregorio.

I tentativi compiuti dalla speculazione, intesa in senso lato, di espropriarci del nostro patrimonio, che produce – specie nel caso degli archivi – soprattutto ricchezza immateriale, per ricavarne utili immediati e tangibili, spesso però lesivi della conservazione del bene stesso, vanno fermamente ostacolati non solo con le opportune e doverose azioni di tutela messe in atto dalle istituzioni ma anche con la consapevolezza diffusa e la conoscenza da parte dei cittadini. L’azione concreta svolta dall’A.R.S.A.S. e concretizzatasi in questo opuscolo va in questa direzione: allertare quante più persone sia possibile, dare loro gli strumenti operativi, allineati agli standard elaborati scientificamente al livello nazionale e internazionale, per intervenire in supporto agli organi di tutela e per agire fattivamente per la salvaguardia degli archivi, ma anche per un uso democraticamente indirizzato del patrimonio stesso.

 

Indice

• Presentazione ... p. 3
• Cos’è l’A.R.S.A.S ... p. 7
• Il progetto: “le carte di famiglia raccontano i 150 anni dell’Unità d’Italia” ... p. 9
• Il territorio ... p. 14
• Colli Berici, il paesaggio delle fonti ... p. 16
• La storia di famiglia e l’albero genealogico ... p. 32
•… altre testimonianze ... p. 32
• Le carte raccontano... e la storia diventa vissuta ... p. 35
• I cognomi (appendice) ... p. 43